Congregazione Benedettina Sublacense

Il Fondatore

La Congregazione Benedettina Sublacense, come dice il suo nome, è una diramazione della grande famiglia monastica benedettina. Trae dunque la sua ispirazione e la sua norma di vita dalla Regola di S. Benedetto da Norcia (480-550 ca.). La Congregazione è nata come movimento di riforma scaturito dall’interno della Congregazione Cassinese, le cui origini risalgono all’inizio del sec. XV. Da qui il suo nome iniziale di Congregazione Cassinese della Primitiva Osservanza, poi mutato nell’attuale denominazione di Congregazione Sublacense per l’appartenza ad essa dei due monasteri di S. Benedetto e S. Scolastica di Subiaco (Roma), fondati dallo stesso S. Benedetto all’inizio del periodo cenobitico della sua esperienza monastica.
Nata dall’aggregazione di alcuni monasteri italiani sotto l’impulso dell’Abate Pietro Casaretto (1810-1878), la riforma ben presto ricevette adesioni anche da monasteri esteri, fino a configurarsi definitivamente come congregazione autonoma nel 1872, con l’approvazione della Santa Sede. Questa configurazione internazionale rimane ancor oggi un tratto caratteristico della sua fisionomia. Di essa fanno parte, infatti, 49 monasteri distribuiti in tutti i continenti, per un totale di poco più 1200 monaci. In Italia sono presenti dieci comunità sui iuris, di cui 8 abbazie e 2 priorati.

Il carisma

I monasteri benedettini sublacensi attuano, pur in una legittima pluralità di forme a seconda dei monasteri, il classico adagio dell’ora et labora, nella ricerca quotidiana di Dio in un clima di silenzio e in un contesto di vita cenobitica. La celebrazione della liturgia e l’ascolto della Parola ispirata della Scrittura rappresentano i cardini della giornata monastica, attorno ai quali ruotano le diverse attività lavorative, da quelle manuali a quelle intellettuali e, in certi casi, anche pastorali. Forma tipica di irradiamento spirituale del monachesimo benedettino è l’ospitalità, attraverso la quale la comunità monastica offre ai fratelli e alle sorelle di fede un tempo e uno spazio di sosta, di riflessione e di intensificata preghiera.

La presenza in Liguria

In Genova, fino ad alcuni anni fa, la Congregazione Sublacense era presente con l’Abbazia di S. Maria della Castagna e la sua casa dipendente di Pegli. Nel 1999 l’Abbazia cessava di esistere, confluendo parte nel priorato della Madonna dei Miracoli (Casalbordino – Chieti), nata come sua fondazione, parte nella casa di Pegli. Quest’ultima, è così passata, sempre come casa dipendente, sotto la giurisdizione dell’Abbazia di Finalpia (Savona).
Il piccolo monastero e la chiesa dei santi Martino e Benedetto di Pegli fu il luogo dove il Casaretto sperimentò per la prima volta, col permesso dei superiori e l’avallo del re Carlo Alberto, le sue idee di una vita monastica rinnovata secondo un’ideale di maggiore povertà e austerità. La presenza monastica cassinese a Pegli era stata fino ad allora limitata ad uno o due monaci in funzione della parrocchia. Il Casaretto volle dare una fisionomia diversa a questa presenza, ottenendo dal principe Doria Pamphili di poter occupare il conventino (già agostiniano) adiacente alla casa parrocchial, ove raccolse in poco tempo un piccolo numero di monaci desiderosi di dare avvio ad un genere di monachesimo più fervente. Attualmente la comunità conta sei monaci, i quali continuano ad alternare la celebrazione della liturgia corale alla cura pastorale della parrocchia.

Riferimento a Genova

Parrocchia dei Santi Martino e Benedetto
Via Beato Martino da Pegli 11
16156 Genova Pegli
tel. 010.6982697 e 010.6981028
e mail  giulio.osb@libero.it
sito  www.osb.org

 
 
   
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